Comunicazioni di servizio
Date 27-05-2024
«Dove hai messo le chiavi? / Guarda nel terzo cassetto in cucina.
Tra quanto arrivate? / Cinque minuti siamo lì, puoi buttare la pasta...»
Qualcuno di voi si è forse emozionato nel leggere questo prosaico e quotidiano scambio di battute? Suppongo di no, ma proviamo con un altro esempio:
«Eh, scrivi dico e tutto io prendo su me stessa. Canzonetta sull’aria / sull’aria
Che soave zeffiretto / zeffiretto
Questa sera spirerà / questa sera spirerà…
Sotto i pini del boschetto / sotto…. sotto i pini del boschetto».
Questo botta e risposta, dove peraltro una detta e l’altra ripete scrivendo, vi ha per caso commossi? Probabilmente no, eppure questo scambio di battute è divenuto immortale. Si tratta della Canzonetta sull’aria dal terzo atto delle Nozze di Figaro.
La contessa sta dettando a Susanna un semplice biglietto da recapitare al conte, una comunicazione di servizio potremmo dire. Ma provate a ascoltarla rivestita dalle note di Mozart, che si diverte a imitare l’azione svolta dai personaggi: la melodia di ogni frase dettata dalla contessa viene ripetuta dall’oboe solo e dal fagotto mentre Susanna la mette su carta, ripetendone solo le ultime sillabe. Vi sfido a non commuovervi. Siete dei duri?
Sappiate che nella scena forse più bella del film Le ali della libertà, interpretato da Tim Robbins e Morgan Freeman, il protagonista, un carcerato, decide di trasmettere questo duetto alla radio interna della prigione, per far sentire tutti liberi, anche per un attimo solo. Il protagonista resta profondamente commosso da questa musica meravigliosa, anche se ammette di non sapere che cosa dicano le cantanti, immaginando però che l’argomento sia «una cosa così bella da non poter essere espressa con delle semplici parole». E invece, come abbiamo visto, si tratta di due donne che complottano per ingannare il marito di una di loro.
Ma la potenza della musica di Mozart si eleva al di sopra degli argomenti trattati, su in alto, oltre le mura della prigione, facendo sentire i detenuti liberi per un momento. Significative a questo proposito le parole del protagonista: «Questo è il bello della musica: nessuno può portartela via… è proprio qui dentro che la musica ha senso. Serve per non dimenticare che ci sono posti a questo mondo che non sono fatti di pietra, e che c’è qualcosa dentro di te che nessuno ti può toccare né togliere, se tu non vuoi».
Mauro Tabasso e Valentina Giaresti
NP aprile 2024