Cristiani in età imperiale
Date 28-05-2025
All’interno di un piccolo amuleto, risalente a 1800 anni fa, i ricercatori hanno ritrovato una insolita iscrizione latina che invoca San Tito e Gesù Cristo. Questi oggetti, che servivano come protezione dai mali, erano molto diffusi nella tarda antichità nel mondo romano orientale, ma sono molto rari in un'epoca così antica nella parte occidentale dell’impero.
L’amuleto, forse portato al collo dal suo proprietario, consiste in un tubo di 3,5 cm con all’interno un sottile foglio di lamina d’argento. È stato ritrovato a Francoforte nella tomba di un uomo morto tra il 230 e il 270 d.C. Per gli studiosi non è stato facile leggere l'iscrizione poiché il foglio era arrotolato e pressato. È stato quindi realizzato un modello 3D che ha permesso di srotolare digitalmente il foglio e leggere le 18 righe latine che così recitavano:
(Nel nome?) di San Tito. Santo, santo, santo! Nel nome di Gesù Cristo, Figlio di Dio! Il Signore del mondo resiste con [forza?] a tutti gli attacchi (?)/insuccessi (?). Il Dio (?) concede l'accesso al benessere. Possa questo mezzo di salvezza (?) proteggere l'uomo che si abbandona alla volontà del Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, poiché davanti a Gesù Cristo ogni ginocchio si piega: quelli nei cieli, quelli sulla terra e quelli sotto terra, e ogni lingua confessa (a Gesù Cristo).
Secondo i ricercatori la particolarità di questo amuleto è l’iscrizione in latino (normalmente in greco o ebraico) e l’invocazione esclusiva a Gesù Cristo, che spesso era invece associata ad angeli, demoni o altre entità precristiane. Inoltre contiene il primo esempio di alcune frasi rituali come «Santo, santo, santo!», ad oggi ignota fino al IV sec., e la citazione della Lettera ai Filippesi di Paolo.
Questo piccolo amuleto, prima testimonianza cristiana ad oggi nota a nord delle Alpi, rappresenta un nuovo importante tassello per capire il complesso mondo cristiano delle origini e la sua diffusione nel mondo romano.
Agnese Picco
NP febbraio 2025