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Il genio della lampada

Date 10-10-2024

por Max Laudadio

Quindici anni fa mi sono presentato ai provini di Aladin, il musical, scritto da Stefano D’Orazio con le musiche dei Pooh: volevo fare il genio! Quella volta la parte non mi è stata assegnata perché hanno preferito, con assoluto merito, Roberto Ciufoli. Sono uscito comunque soddisfatto dal casting, perché Stefano D’Orazio e Manuel Frattini – performer unico e protagonista indiscusso della favola – avevano speso belle parole per la mia personale interpretazione del genio.

A distanza di anni, la produzione del musical mi ha richiamato, proprio per interpretare quello stesso ruolo. Nel frattempo sia Stefano che Manuel sono volati in cielo, ma ho pensato siano stati loro i mandanti di questa chiamata inaspettata. Ho sempre creduto che sognare faccia bene all’anima e una favola come Aladin ha questo compito. Sognare riporta al desiderio primordiale degli infanti, e questo è vitale.

Ho voluto raccontare questi aneddoti della mia vita professionale, solo perché durante la presentazione alla stampa del musical, una giornalista mi ha fatto una domanda che mi ha spiazzato: «Se tu fossi veramente il genio della lampada, quali sarebbero i tre desideri che vorresti realizzare?».

Inizialmente ho sorriso, forse per mascherare l’imbarazzo in cui mi trovavo, ma poi ho pensato che la domanda, all’apparenza così banale, mi obbligava a una riflessione profonda sulla mia vita, sulle mie convinzioni, le mie scelte, e su quello che adesso è per me il significato di felicità.

Devo essere sincero, al momento ho risposto sinteticamente, forse anche in maniera poco esaustiva, ma qui vorrei provare ad approfondire le tematiche che ho solo accennato con la giornalista.
Rischiando di sembrare scontato, e forse apparendo più banale di una novella Miss Italia alla sua prima intervista, il primo desiderio che ho espresso di voler realizzare è la Pace. Quella vera, quella che Dio ci ha insegnato e che nessun uomo dovrebbe permettersi di uccidere. Perché idealizzo un mondo dove l’ascolto vince sull’abuso, la responsabilità sull’inciviltà, la condivisione sull’ego, l’uguaglianza sulle disparità e la speranza sulla paura. Dove puoi scegliere dei fiori invece che dei fucili, la bellezza di un tramonto e non la guerra, la gentilezza anziché l’odio, la poesia e non gli insulti. Vorrei la Pace, quella vera, che ci fa amare, nessuno escluso.

Il secondo desiderio è più realistico e, paradossalmente, si potrebbe già concretizzare, anche senza magie. Purtroppo l’avidità dell’uomo a oggi lo rende impossibile, ma continuo a sognare che il buonsenso prima o poi prevalga. Immagino un posto dove l’Uomo e la Natura siano riconosciuti come parte dello stesso meccanismo, dove si possa affermare che sono la stessa cosa e dove la scienza e la tecnologia possano servire solo a migliorali e preservarli. Un luogo dove si respiri aria buona e si possa mangiare cibi sani, con la natura che torni a essere il principale coprotagonista e non un’antagonista. Vorrei realizzare un mondo dove ci si riscalda con il sole, il geotermico, l’idroelettrico o con qualsiasi altra cosa che non inquina; dove l’acqua non sia sprecata ma gestita e condivisa; dove la spazzatura non sia un’emergenza ma una fonte di energia; dove gli animali non siano prede di giochi da adulti non cresciuti, ma esseri viventi da rispettare.

Il terzo e ultimo desiderio che ho dichiarato di voler esaudire, se fossi stato veramente un genio, è sicuramente quello più semplice: far apparire su tutti i vocabolari della terra un sinonimo della parola felicità: donarsi. Forse così, i geni della lampada non servirebbero più.

E per voi, quali sono i tre desideri vorreste esaudire e che potrebbero renderci veramente felici? Ci avete mai pensato?


Max Laudadio
NP giugno / luglio 2024

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