Liberi dallo spreco
Date 14-05-2025
L’abbondanza di beni e servizi è una novità recente della storia dell’uomo, che però non riguarda tutta l’umanità, ma solo il nostro Occidente.
Lo spreco diffuso è quindi una realtà moderna, rarissimo da trovare prima della rivoluzione industriale, se non nelle classi più elevate. Negli ultimi tempi, oltre a riguardare beni materiali come il cibo, lo spreco sta via via intaccando le nostre vite e si rivela come una perdita di senso e di impegno verso gli altri.
L’economista Andrea Segre e la fitopatologa Ilaria Pertot mettono in luce proprio la dimensione dello spreco alimentare che paradossalmente impoverisce chi è già povero e mina le basi della nostra società democratica.
I giovani dell'Arsenale ci raccontano la loro esperienza: mettere tempo e impegno a disposizione degli altri.
Dalla raccolta di cibo e materiale per le persone che hanno bisogno possono nascere dei ragionamenti sul funzionamento dell’economia e della società e costruire una nuova mentalità orientata al bene comune.
Infine, Sandro Calvani ci racconta il Fast fashion dal suo speciale punto di osservazione a Bangkok, per aprire gli occhi su un fenomeno che si fonda su uno sfruttamento ambientale e umano importante.
Una cena pe(n)sante
Pancia e testa insieme per rendere più giusto il mondo
Il 28 settembre 2024 all'Arsenale si sono radunate circa 300 persone, più della metà giovani, per partecipare alle “Cena pen(s)ante”: una cena organizzata dai volontari più giovani che frequentano il Sermig.
L’obiettivo era quello di lanciare due progetti: finanziare la riattivazione di alcuni pozzi per l’acqua in Eritrea e sostenere i padri Camilliani nella costruzione di un acquedotto ad Haiti. Durante la cena i vari gruppi di giovani hanno condiviso con tutti gli invitati i frutti del servizio che svolgono in Arsenale. Dalle decine di tonnellate di materiali raccolti nelle collette alimentari, ai più di mille kit scolastici preparati e consegnati alle famiglie del quartiere, alle attività di animazione e sport, ai container di materiali spediti in giro per il mondo, al doposcuola per i ragazzi più piccoli; ma soprattutto hanno voluto condividere la ricaduta positiva su se stessi che ha l’impegnarsi, facendo squadra, per gli altri e per il mondo.
La riflessione poi si è focalizzata sul tema del riuso degli indumenti che ogni giorno vengono donati all’Arsenale e che anche i giovani contribuiscono a selezionare.
Abbiamo scoperto una realtà fatta di globalizzazione senza regole, sfruttamento, consumismo compulsivo, Paesi lontani e poveri usati come discariche del mondo più ricco. Forse non saremo noi a cambiare questa situazione, ma sicuramente possiamo essere noi i primi a vivere in equilibrio con se stessi, il prossimo e l’ambiente. Primo passo?
Consumare di meno e chiedersi cosa davvero è necessario e lavorare ogni giorno perché sempre più persone maturino in consapevolezza operativa, che non si limita a faci indignare, ma ci spinge a metterci in gioco concretamente, insieme agli altri, a partire dal proprio metro quadrato.
A cura della Redazione
NP febbraio 2025