Madre di Dio della consolazione
Date 27-11-2024
Risale al VII secolo, ed è legata a un miracolo che avrebbe salvato il monastero dai pirati che l’avevano preso d’assalto il 21 gennaio del 807. La tradizione infatti dice che quel mattino, l’abate, mentre consegnava le chiavi del monastero al monaco incaricato dell’apertura del monastero – che avveniva sempre dopo che i monaci con l’abate avevano fatto una preghiera e un gesto di devozione davanti all’icona – udì per due volte una voce provenire dall’icona: «Non aprire oggi le porte del monastero, ma scala le mura e scaccia i pirati». E guardando l’icona, si accorse che il messaggio proveniva dalla Madre di Dio, che parlava e si muoveva insieme al Bambino, e che avrebbero cambiato la posizione del volto e delle mani. Grazie a questa indicazione i monaci riuscirono effettivamente ad allontanare i pirati e il monastero fu salvo.
Da allora l’icona è stata considerata miracolosa e immagine della protezione della Madre di Dio verso il monastero. E testimonianza di come la Madre di Dio continui, come alle nozze di Cana, a intercedere per i suoi figli presso Cristo, per aiutarli nelle situazioni più difficili e riportarli alla conversione e alla fiducia verso di Lui.
Nonostante il tempo e lo scurimento dei colori, resta un bellissimo esempio di arte bizantina, dove la semplicità della composizione si incontra con l’estrema, elegante cura dei dettagli, e la dolcezza dei volti e degli sguardi che la rendono unica per bellezza e forza comunicativa.
La Madre guardandoci, bacia la mano del figlio, in segno di tenerezza e profondo rispetto, quasi a distogliere un gesto del figlio, che la guarda e la lascia fare, che le permette quello che lei chiede, come se non potesse, né volesse negarle nulla…
Affidiamoci, in questi tempi così difficili e duri, dove il male corre insieme alla guerra e alle ingiustizie, affidiamoci al cuore dolce di questa Madre, che non smette di guardarci e di intercedere per noi.
Chiara Dal Corso
NP ago-sett 2024