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Pamma e mapà

Date 30-12-2024

por Marco Grossetti

In un mondo dove succede tutto e il contrario di tutto, una strana moda anticipa il primo pianto di tantissimi dei nuovi cuccioli d’uomo in arrivo sulla Terra, il “gender Reveal Party”, festa per la rivelazione del genere. Señor o señorita, boy or girl, maschietto o femminuccia? Gigantesche torte e palloncini mossi dal vento nascondono il colore che svelerà il destino di chi se ne sta ancora tranquillamente nel pancione ignaro di tutto, circondato da amici e parenti mentre neanche i suoi genitori sanno se il cielo sopra di loro si tingerà di rosa o di azzurro.

Cerco di orientarmi tra cancel culture, ideologia woke e teoria gender, in nome di un risveglio che vuole cancellare tutte le categorie e rendere finalmente libera l’intera umanità, scoprendo che sostenitori e detrattori dell’una o dell’altra tesi rivendicano ognuno con orgoglio di non rappresentare nessun nuovo rivoluzionario pensiero, ma di descrivere semplicemente l’ordine naturale delle cose. Mi fermo parecchio confuso, pieno di paura di poter dire o anche solo pensare la cosa sbagliata, ops, metti mai che una macchina tra quelle che mi circondano mi stia leggendo nel pensiero e stia registrando tutto.

Sono incerto se togliere una vocale, aggiungere un asterisco, cercare il font di un nuovo simbolo inventato apposta o cancellare direttamente tutta la frase, sicuro – qualunque cosa farò – di offendere e discriminare comunque qualcuno, quando un urlo dall’altra parte della casa mi richiama alla realtà: pammaaa, mapààà! È solo un bambino, ancora ingannato dal sonno e dall’urgenza di trovare soccorso, il cui naturale istinto di conservazione lo porta a reclamare aiuto, ingarbugliando tra loro sillabe e suoni, senza sapere ancora di appartenere a una società fluida dove tutto cambia in un secondo e ogni singola parola potrà essere usata un giorno contro di lui.

Non importa chi e non importa come, pretende una mano che tenga la sua mano per poter continuare pacifico e tranquillo il suo riposo. È un bisogno di amore, cura e accudimento che non tiene conto di concordanze, categorie e tradizioni, perché toglietemi tutto, ma non la mia nanna… Ristabilita la quiete, penso a quanto ti infastidisci per soprannomi e nomignoli che ti vengono scherzosamente affibbiati, al tuo
volto che si illumina d’immenso quando vieni chiamato con il tuo vero nome e dietro le manine sotto cui ti eri nascosto spunta un grandissimo sorriso. Sei solo tu e non un altro bambino o un’altra bambina, fatto delle piccole cose che succedono ogni giorno in un percorso di crescita ed evoluzione che determina la tua identità.

In questo duro tempo in cui il mare ha chiuso e l’acqua ci piove sulla testa, tra cambiamenti, inserimenti e nuovi amici in arrivo, ti svegli e ti prepari a un altro duro giorno cacciando via la paura, ripetendo a te stesso come in una cantilena la formula magica che porta pace nel tuo piccolo cuore: dopo pappa arriva mamma, dopo pappa arriva mamma, dopo pappa arriva mamma. È il tuo bisogno di aggrapparti a qualcosa di fermo, stabile, sicuro. Perché ci sono un’infinità di cose che devono essere rifatte daccapo, ma anche qualcuna che non deve cambiare mai.

L’importante è che nel momento del bisogno e a un certo punto si faccia vivo qualcuno, pamma o mapà che sia. Per spegnere la tristezza e accendere la felicità ti basta questo: avere qualcuno al tuo fianco e sapere che tu sei veramente tu.


Marco Grossetti
NP ottobre 2024

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