Vittime civili
Date 19-02-2025
«La meritoria attività dell’istituto trova momento eloquente nella tavola rotonda annuale che, da quasi mezzo secolo, viene dedicata all'esame delle questioni poste al diritto umanitario internazionale (DIU) dalle vicende contemporanee. Questa stessa edizione, nel richiamare l'esigenza storica manifestatasi quasi due secoli fa di tutelare I diritti umani anche nel contesto più difficile, quello della guerra, si confronta con tristi e stringenti attualità. Così inizia il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’istituto internazionale di diritto umanitario, che ha dedicato il suo convegno annuale a Dalla battaglia di Solferino del 1859 alle Convenzioni di Ginevra del 1949. Sfide e prospettive future del diritto internazionale umanitario. La tradizionale "tavola rotonda" dell'Istituto (che ha sede a Sanremo nella prestigiosa Villa Ormond), organizzata sempre in collaborazione con il Comitato internazionale della Croce Rossa (Ginevra), è animata dalla partecipazione di oltre 200 diplomatici, accademici, funzionari di organizzazioni Internazionali e ufficiali delle forze armate di de cine di Paesi del mondo.
L'istituto un ente internazionale poco conosciuto in Italia che da oltre 50 anni organizza coni di diritto dei conflitti armati (in inglese, francese, spagnolo, arabo russo e cinese) cui hanno partecipato oltre 20mila ufficiali di 190 Paesi, e corsi di diritto Internazionale dei rifugiati e delle migrazioni (per funzionari di governi e organizzazioni internazionali) ha messo al centro della riflessione e dell'attività di formazione i conflitti contemporanei e le gravi violazioni che sono commesse nella condotta delle ostilità.
Il Capo dello Stato ha sottolineato che «Nel primo Rapporto volontario sulla attuazione del diritto internazionale umanitario in Italia, pubblicato recentemente dal Ministero degli Affari Esteri, il governo italiano si schiera senza esitazioni a favore di una applicazione estensiva delle norme del DIU, che argini le drammatiche conseguenze delle guerre sulla popolazione civile. Si, perché a partire dalle guerre del Novecento, a subire massacri e disagi è stata proprio la popolazione civile».
Il presidente ha anche ricordato che «il diritto internazionale umanitario, con le sue convenzioni i trattati più ratificati del pianeta rappresenta, al contrario, un riconoscimento di fratellanza che unisce, al di là dei contrasti, i popoli. Lo scopo è porre un freno al piano inclinato degli orrori della guerra».
Mattarella aggiunge che «rimane desolatamente di attualità lo ius in bello, indispensabile strumento per lenire le conseguenze di confini di portata sempre più ampia, anche per le nuove minacce che si affacciano contrasti e radicalismi di pretesa matrice religiosa, terrorismo, guerriglia, criminalità organizzata, per non parlare del ritorno del fenomeno dei mercenari. Un quadro in peggioramento - quasi superfluo sottolinearlo - per responsabilità di chi, rivestendo ruoli apicali di governo, scientemente decide di sottrarsi all'impegno a mantenere la pace e la sicurezza internazionale, così mirabilmente definito nel preambolo della Carta delle Nazioni Unite».
Il presidente esprime la sua preoccupazione per il fatto della guerra in Ucraina, «di straordinaria gravità, operato dall'aggressione russa all'integrità e all'indipendenza dell'Ucraina, minando in profondità i pilastri dell'ordine internazionale e violando i più basilari principi di coesistenza tra popoli e Stati. Il fatto che una guerra di aggressione sia stata scatenata da un Membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dunque investito di maggiori responsabilità nel consesso internazionale rende tutto questo ancora più grave. Quella sciagurata decisione, oltre a creare un vulnus nel sistema di principi che regola la comunità internazionale, porta con sé un carico di sofferenza e morte che da oltre due anni affligge un intero popolo e principalmente ricade sulle fasce più deboli della popolazione, a cominciare dai minori deportati e strappati alle loro famiglie».
Non solo, ma «la tutela della popolazione civile, dei minori, delle donne, dei più fragili, tema che interpella le coscienze anche a Gaza. Il Medio Oriente, terra così ricca di culture e a noi così prossima, continua a essere dilaniato da un conflitto che non riesce a trovare soluzione e che dal 7 ottobre scorso si è riacceso in modo disumano. Ancora una volta a farne le spese sono prevalentemente quei civili che l'articolo 3, comune alle quattro Convenzioni di Ginevra, espressamente sottrae alla violenza bellica disponendo che siano trattati con umanità».
Osserva poi che «assistiamo purtroppo a una dinamica contraria: un bollettino quotidiano di uccisioni, distruzioni di infrastrutture, tra cui anche scuole, ospedali e campi profughi, attacchi contro operatori umanitari, personale medico, giornalisti, con lo spostamento forzato di centinaia di migliaia di persone: tutto questo ci interroga su quei principi di proporzionalità e distinzione fra civili e belligeranti, che costituiscono pilastri portanti del diritto internazionale umanitario. A ciò si aggiunge il sequestro e l'uccisione di ostaggi israeliani inermi, che ha raggiunto nei giorni scorsi nuovi livelli di orrore».
L'autorevole voce del Capo dello Stato è risuonata alta e forte, augurando al nostro Istituto buon lavoro, per imparare a usare, insieme, la lingua dell'umanità e non arrenderci al silenzio, la lingua che accomuna le vittime».
NP dicembre 2024
Edoardo Greppi