TANZANIA - MKIU
Date 30-09-2009
Aggiornamento al 9 aprile 2009
OBIETTIVI IL CONTESTO |
PARTNERS Da lungo tempo il Sermig con entusiasmo realizza e sostiene progetti assieme alla Diocesi di Njombe, in collaborazione col G.O.M.N.I. di Cumiana da molti anni operativo in Tanzania; programma intenso, che ha già dato buoni frutti e si arricchisce sempre di nuovi stimoli. La Diocesi di Njombe, istituita nel 1969, è una chiesa locale giovane e molto attiva nell’essere presenza viva di speranza accanto alla propria gente. Guidata con un grande esempio di bontà e attenta dedizione dal vescovo mons. Alfred Maluma, nella essenzialità dei suoi mezzi cerca comunque e in ogni modo di ampliare la propria presenza e missione. Affiancandosi con una azione importante a quella pubblica, la Chiesa locale – con un ruolo primario dei suoi laici attraverso il Njombe Development Office - è anche fortemente impegnata in programmi di promozione umana specie nel campo della istruzione/formazione agricola e professionale, sanità di base, progetti produttivi di diverso tipo, strutture idriche. La vita quotidiana delle opere dipende comunque ancora molto dall’aiuto esterno. Aiuto per assicurare loro vita, per ampliarle, realizzarne di nuove. IL PROGETTO Il programma di attività assieme individuato si articola attorno a tre necessità ovunque fondamentali: - Disponibilità di acqua sicura per il consumo umano; - Sviluppo agricolo diffuso, e riforestazione; - Disponibilità di energia a condizioni di cui la gente possa beneficiare. Il metodo è sempre promuovere iniziative di autosviluppo, in cui la comunità locale si trovi direttamente protagonista e responsabilizzata; curando in particolare la partecipazione delle donne, con piena loro rappresentanza decisionale. E al contempo la crescita delle capacità delle comunità nelle necessarie competenze tecniche e gestionali. Riguardo all’acqua, è stato realizzato un acquedotto "a caduta" di 9 km per il villaggio di Ihanga (50 km a sw di Njombe), che consente ai quasi 5.000 abitanti di avere acqua di sorgente in un primo punto di prelievo al centro dell’area abitata. L’adeguata, stabile, sostenibile disponibilità di acqua sicura è il tassello fondamentale che a un tempo sostiene e rilancia tutte le altre iniziative per la vita della gente: si libera molto tempo e fatica di donne e bambine che restano così libere di frequentare la scuola, si evitano malattie, si diffonde igiene e prevenzione, si ha la possibilità di costruire sanitari. L’impegno della comunità garantisce la sostenibilità nel tempo e l’ammortamento dell’opera (il costo totale è stato di Euro 50.000); e viene formata una squadra di tecnici per manutenzione, esercizio, e ulteriori realizzazioni. Il tracciato è stato poi esteso alle quattro diverse borgate che compongono il villaggio di Ihanga, con 8 Km di condutture di distribuzione, per portare l’acqua, sempre per caduta, in 12 fontane presso le abitazioni (spesa Euro 9.000). (link a fondo pagina per dettagli) |
Il progetto successivo è il proseguire con la realizzazione di altri acquedotti a caduta: il prossimo per il vicino villaggio di Itipula (vedi link a fondo pagina) i cui 2.000 abitanti nelle sue 3 borgate sono in condizioni critiche di totale carenza di acqua idonea al consumo. Si realizzerà dalla sorgente una condotta principale di 8km, un serbatoio di raccolta di 50m³ e 8 km di condotte di distribuzione con 14 fontane nell’abitato (costo previsto circa Euro 50.000). In tutto il territorio si opererà anche per diffondere tecniche di potabilizzazione attraverso clorazione, con autoproduzione a minimo costo dell’ipoclorito necessario. |
Attraverso un contatto capillare con le famiglie, sono promosse azioni per aumentare la produttività del duro lavoro agricolo; per passare dalla sola autosussitenza a introdurre anche colture con sbocco nel mercato locale, e diversificare aprendosi a attività come la piscicoltura e l’apicoltura, già sperimentate con successo. |
COME SOSTENERE IL PROGETTO |
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