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TANZANIA - MKIU

Date 30-09-2009

Aggiornamento al 9 aprile 2009

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Tanzania

OBIETTIVI
Dare nuove prospettive alla vita della gente in condizioni di povertà sviluppando le potenzialità locali, nell’ambito di una struttura sociale tradizionale ma assai ricca di valori da far crescere e su cui costruire azioni e relazioni solidali.
Promuovere le capacità dei villaggi nell’organizzare e gestire iniziative e strutture comunitarie in spirito solidale e facendosi carico di chi si trova in condizioni di maggiore vulnerabilità.

BENEFICIARI
Le comunità della diocesi di Njombe; in particolare quelle dei villaggi della zona di Ihanga – 25.000 persone circa.

IL CONTESTO
La regiore di Njombe è un ondulato altopiano, ad una altezza di 1600 metri in media, e buona piovosità. Comprende circa 21.000 kmq nella estrema zona sudoccidentale del Tanzania e corrisponde ai tre Distretti di Njombe, Makete e Ludewa, tra i più arretrati del Paese, essendo a lungo rimasti poco accessibili. Circa 650.000 persone la popolazione; il 40% con meno di 15 anni. Gli abitanti dei villaggi vivono in genere in condizioni di acuta povertà e difficoltà nel soddisfare le proprie necessità più basilari; dipendono da una agricoltura di sussistenza fatta con metodi tradizionali su piccole estensioni di terreno.
I servizi sociali sono pochi e ancora più scarsi di quelli di altre zone della regione dell’Iringa. La malnutrizione non è infrequente, specie tra i bambini e gli anziani.

PARTNERS
Da lungo tempo il Sermig con entusiasmo realizza e sostiene progetti assieme alla Diocesi di Njombe, in collaborazione col G.O.M.N.I. di Cumiana da molti anni operativo in Tanzania; programma intenso, che ha già dato buoni frutti e si arricchisce sempre di nuovi stimoli. La Diocesi di Njombe, istituita nel 1969, è una chiesa locale giovane e molto attiva nell’essere presenza viva di speranza accanto alla propria gente. Guidata con un grande esempio di bontà e attenta dedizione dal vescovo mons. Alfred Maluma, nella essenzialità dei suoi mezzi cerca comunque e in ogni modo di ampliare la propria presenza e missione. Affiancandosi con una azione importante a quella pubblica, la Chiesa locale – con un ruolo primario dei suoi laici attraverso il Njombe Development Office - è anche fortemente impegnata in programmi di promozione umana specie nel campo della istruzione/formazione agricola e professionale, sanità di base, progetti produttivi di diverso tipo, strutture idriche.
La vita quotidiana delle opere dipende comunque ancora molto dall’aiuto esterno. Aiuto per assicurare loro vita, per ampliarle, realizzarne di nuove.

IL PROGETTO
Il programma di attività assieme individuato si articola attorno a tre necessità ovunque fondamentali:
- Disponibilità di acqua sicura per il consumo umano;
- Sviluppo agricolo diffuso, e riforestazione;
- Disponibilità di energia a condizioni di cui la gente possa beneficiare.
Il metodo è sempre promuovere iniziative di autosviluppo, in cui la comunità locale si trovi direttamente protagonista e responsabilizzata; curando in particolare la partecipazione delle donne, con piena loro rappresentanza decisionale. E al contempo la crescita delle capacità delle comunità nelle necessarie competenze tecniche e gestionali.

Riguardo all’acqua, è stato realizzato un acquedotto "a caduta" di 9 km per il villaggio di Ihanga (50 km a sw di Njombe), che consente ai quasi 5.000 abitanti di avere acqua di sorgente in un primo punto di prelievo al centro dell’area abitata. L’adeguata, stabile, sostenibile disponibilità di acqua sicura è il tassello fondamentale che a un tempo sostiene e rilancia tutte le altre iniziative per la vita della gente: si libera molto tempo e fatica di donne e bambine che restano così libere di frequentare la scuola, si evitano malattie, si diffonde igiene e prevenzione, si ha la possibilità di costruire sanitari. L’impegno della comunità garantisce la sostenibilità nel tempo e l’ammortamento dell’opera (il costo totale è stato di Euro 50.000); e viene formata una squadra di tecnici per manutenzione, esercizio, e ulteriori realizzazioni. Il tracciato è stato poi esteso alle quattro diverse borgate che compongono il villaggio di Ihanga, con 8 Km di condutture di distribuzione, per portare l’acqua, sempre per caduta, in 12 fontane presso le abitazioni (spesa Euro 9.000). (link a fondo pagina per dettagli)

Il progetto successivo è il proseguire con la realizzazione di altri acquedotti a caduta: il prossimo per il vicino villaggio di Itipula (vedi link a fondo pagina) i cui 2.000 abitanti nelle sue 3 borgate sono in condizioni critiche di totale carenza di acqua idonea al consumo. Si realizzerà dalla sorgente una condotta principale di 8km, un serbatoio di raccolta di 50m³ e 8 km di condotte di distribuzione con 14 fontane nell’abitato (costo previsto circa Euro 50.000).
In tutto il territorio si opererà anche per diffondere tecniche di potabilizzazione attraverso clorazione, con autoproduzione a minimo costo dell’ipoclorito necessario.

Generatore

Attraverso un contatto capillare con le famiglie, sono promosse azioni per aumentare la produttività del duro lavoro agricolo; per passare dalla sola autosussitenza a introdurre anche colture con sbocco nel mercato locale, e diversificare aprendosi a attività come la piscicoltura e l’apicoltura, già sperimentate con successo.
Sono state sostenute in vario modo strutture di formazione tecnica (biblioteca, laboratorio di chimica, aule di informatica). E si lavora ora su iniziative più ampie per strutture e attività di formazione agraria adatta alla realtà di luoghi e persone. Dopo alcuni buoni progetti pilota, si promuoveranno progetti più ampi di coltivazione di piante per riforestazione e disponibilità di legna per costruzione e da ardere, cui il territorio è vocato; lavorando sulla coscienza comunitaria della vulnerabilità dell’ambiente e per una gestione di lungo periodo di acqua, piante e terra come risorse fondamentali, e secondo valori di solidarietà.

E’ stato realizzato un impianto fotovoltaico di 5kw per illuminazione e alimentazione utenze della scuola superiore di Kilocha; la zona ha una buona solarizzazione che rende simili impianti una ottima e costante fonte di energia. In progetto la realizzazione di quanti altri sarà possibile: da realizzarne uno, di 5kw, per le necessità del dispensario-maternità a Ihanga.
E’ stato inviato e installato nella cittadina di Ludewa un generatore di energia elettrica da 330kwh recuperato in ottime condizioni. A più di 100 km di strada sterrata da Njombe, benchè capoluogo di Distretto e con 10.000 abitanti, era praticamente priva di energia elettrica. La Diocesi mantiene proprietà e patronage della iniziativa garantendone la finalità di beneficio alla intera comunità locale; sono stati realizzati vari km di linea di distribuzione verso scuole, strutture pubbliche, parrocchia, l’ospedale, artigiani e utenti locali. Si punta a reperirne e inviarne altri di ogni potenza, per varie installazioni.

Cisterna d'acquaCOME SOSTENERE IL PROGETTO
In via continuativa il SERMIG sostiene con risorse finanziarie progetti e iniziative nell’ambito del programma di sviluppo formulato con la Diocesi di Njombe.
Alle realizzazioni si contribuisce anche attraverso specifici invii di materiali: generatori, macchine utensili, attrezzature sanitarie, attrezzature scolastiche, attrezzature agricole…


Rubinetto di acqua potabile
C.C.P. n° 29509106 intestato a Sermig causale: salviamo 100.000 bambini - Tanzania Njombe
 

Scheda: Tanzania
Superficie: 945.000 Kmq
Abitanti: 27.000.000
Prodotto Nazionale Lordo pro-capite: US$ 100
Speranza di vita alla nascita: 52 anni
Mortalità nei primi 5 anni di vita: 167 per 1000
Analfabetismo adulto: 36%
Forza lavoro: 85% agricoltura 5% industria 10% servizi
Reddito del 20% più ricco degli abitanti = 26 volte quello del 20% più povero

IL PAESE
Il Tanzania è uno dei Paesi più poveri del mondo.
Si stima che il 36% della popolazione viva al di sotto del livello di povertà. La maggior parte dei poveri continua a vivere nelle campagne, anche se la povertà urbana è un problema crescente. Ridurre queste situazioni, diffuse e persistenti, è la sfida più importante per il futuro; ma le azioni devono risultare effettivamente mirate alle situazioni più difficili, dei più deboli e vulnerabili, e delle donne, che rappresentano una preziosa risorsa di sviluppo, ancora troppo poco promossa.
Peraltro, il Tanzania ha finora costantemente beneficiato di una situazione di pace esterna e interna, frutto di politiche equilibrate e non aggressive. Pur nelle contraddizioni della vita politica e sociale, e nelle latenti tensioni dell’integralismo, ciò lo colloca certamente in un ambito assai privilegiato nello scenario africano.

L’economia del Tanzania dipende tuttora largamente dall’agricoltura, dove è impiegata l’80% della forza lavoro. La popolazione che vive nelle campagne ancora è la vasta maggioranza, il 77%, mentre la popolazione urbana è cresciuta in tempi recenti ad un tasso inferiore a quello in precedenza previsto. Ciò dà un ulteriore risalto alla importanza di porre in essere soluzioni efficaci ed efficienti a favore dei bisogni base dei villaggi e delle comunità rurali, migliorando le rese del lavoro nei campi, sviluppando infrastrutture di base, e tutelando lo sfruttamento dell’ambiente piuttosto vulnerabile.
Per dare condizioni di potervi restare a vivere evitando una urbanizzazione selvaggia e senza speranza già sperimentata in diversi altri Paesi del continente, coi problemi pressoché irrisolvibili che comporta.



Per approfondire:
TANZANIA: acquedotto di Ihanga
TANZANIA: acquedotto di Itipula

 

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