Ok, quest’anno Concato l’ho messo ben tre volte, ma devo dire che l’ultimo suo disco (Tutto qua) davvero mi ha colpito al cuore. Ed è strano, perché non lo ascolto spesso e sono rimasto a Fiore di Maggio o Guido piano. E invece, guarda com’è la musica, dopo tanti anni basta un disco che incontri le tue corde e ritiri fuori dal sarcofago artisti che credevi estinti. Questo brano, oltre che essere tenero e dolce, simpatico e commovente, spiritoso e pieno di vita vissuta, questo brano, dicevo, lo capisce fino in fondo solo chi suona insieme ad altri. Quando si suona insieme infatti, si sviluppa un’intimità tra i musicisti che è difficile da spiegare. Sono attimi, sguardi, piccoli gesti, cenni… Ma è un codice personale di intesa e di profonda condivisione dell’emozione che cavalchi in quel momento. Ed è, almeno per me, il motivo più importante per cui suono. Qui Concato ce lo comunica, con poesia e simpatia, e racconta di uno dei suoi musicisti con cui ha suonato, che è scomparso da poco. Grazie.
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