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Rachel Yamagata - Horizon

Date 23-01-2014

por Gianni Giletti

Visto come prosegue, l’ottima Rachel poteva anche sforzarsi un po’ di più nel piano-voce iniziale, tanto scontato e già-sentito-e-risentito.
Poi però si riscatta alla grande: da quando entra basso, batteria, cori e tutto il resto, la canzone decolla e rischia di non scendere più, visti gli 8 minuti e passa di durata.
Ho sempre avuto un’avversione spontanea per le canzoni lunghe, ma qui mi devo ricredere perché questa illustre sconosciuta di cose da dire ne ha.
Soprattutto con la voce, morbida e un attimino roca, come piace a me (e spero anche a voi). Ma anche con la musica: accordi spiazzanti, quando sembra finito, riparte e soprattutto non ti stufa.
Da tenere d’occhio.


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Rachel Yamagata

Disco immortale, uno dei più influenti nella storia del rock, qui esce davvero il suono “Deep Purple” che ha ispirato, insieme ai Led Zeppelin, grammatica e sintassi dell’hard rock per le band a venire.

Drumming potente ma non eccessivo, chitarra tirata, voci di ghisa, insomma tutto quello che serve per emozionare.

Il brano di per sé non è tra i più famosi, ma in questo disco non ce n’e uno debole per cui, anche qui si gusta davvero il rock d’annata.

Grandi.

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