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Giocare per imparare

Date 22-04-2024

por Valentina Turinetto

I videogiochi sono un settore in grande crescita e hanno raggiunto il primato nel settore dell’industria culturale, in termine di profitto. Sicuramente la pandemia ha favorito lo sviluppo di sistemi di intrattenimento e di formazione innovativi.

Il temine videogioco suggerisce prevalentemente un’esperienza ludica, associata al divertimento, senza scopi aggiuntivi. In realtà, in pochi anni si è sviluppato un filone dei videogiochi identificato con il termine gamification, che ha preso piede in realtà sia formative che lavorative. Traendo vantaggio dall’interattività possibile con le moderne tecnologie e dai principi alla base del concetto stesso di divertimento, la gamification può essere uno strumento efficace in grado di veicolare messaggi di vario tipo, a seconda delle esigenze, e di indurre a comportamenti attivi da parte dell’utenza, permettendo di raggiungere specifici obiettivi, personali o comunitari. Una caratteristica intrinseca della gamification è collocare al centro dell’approccio l’utente (il giocatore) e il suo coinvolgimento attivo. Questo approccio può quindi essere particolarmente coinvolgente ed efficace.

Anche le Nazioni Unite hanno scelto di sfruttare questa strategia per sensibilizzare sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (oss). Dal 2019 a oggi, ogni anno si organizza un evento di Green Game Jam (ggj), dove le industrie dei videogiochi lavorano a fianco delle Nazioni Unite per progettare mondi virtuali che facilitino la transizione ecologica e il raggiungimento dei singoli obiettivi dell’Agenda 2030. L’idea è di sfruttare il gioco per renderlo un volano capace di ispirare azioni semplici e concrete che possono modificare il comportamento delle singole persone, favorito dall’essere parte di una comunità di giocatori.

Mi stupisce molto che essere immersi in una situazione virtuale attraverso un videogioco permetta di immedesimarsi maggiormente nella realtà, dove ciascuno di noi è chiamato a vivere e a intervenire. Probabilmente le nuove generazioni, native digitali, hanno un approccio alla realtà che può essere favorito da un primo avvicinamento tramite strumenti virtuali. Resta comunque la convinzione che nessun sistema di gaming può superare le sensazioni che proviamo in un ambiente reale: vedere un bel paesaggio, passeggiare in montagna, mangiare un frutto appena raccolto dall’albero, ammirare i comportamenti degli animali, sentire la freschezza dell’acqua, sono esperienze che non possono essere vissute pienamente in un videogioco. Questa proposta dell’onu si affianca a molte altre iniziative di sensibilizzazione e azione volte a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità; i progetti per promuovere la cura del futuro del nostro pianeta e della sua vita sono appunto diversificati pur di raggiungere più popolazione possibile.


Valentina Turinetto
NP marzo 2024

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