La vita a Umm Jirsan

In un ambiente arido e aperto come quello del deserto i resti archeologici organici sono rari. Per gli archeologi è quindi complicato comprendere appieno gli sviluppi culturali di queste regioni. Ambienti sotterranei come grotte e tubi di lava, diffusi nella Penisola Arabica ma ancora poco indagati, possono però fornire importanti informazioni.
In uno studio pubblicato ad aprile sulla rivista scientifica Plos One, un gruppo di ricercatori ha analizzato i risultati provenienti da scavi effettuati all’interno del tubo lavico di Umm Jirsan nel nord-ovest dell’Arabia Saudita rivelando diverse fasi di occupazione umana, dal Neolitico all’età del bronzo. Sono stati trovati frammenti di stoffa e legno lavorato, resti umani e animali. Inoltre, sulle pareti erano presenti raffigurazioni rupestri di ovini che testimoniano l’utilizzo prevalentemente pastorale del tubo di lava e del paesaggio circostante, suggerendo che Umm Jirsan fosse situato lungo un percorso che collegava le oasi chiave. I dati isotopici indicano che gli ovini qui ricoverati si nutrivano principalmente di erbe e arbusti selvatici anziché foraggio, mentre gli esseri umani avevano una dieta ricca di proteine, con un consumo crescente nel tempo di cereali e frutta, forse correlato all’emergere dell’agricoltura nelle oasi.

I risultati dello studio indicano che Umm Jirsan fu utilizzato principalmente da popolazioni pastorali, con legami crescenti con gli insediamenti delle oasi. Il tubo di lava non sembra essere servito come luogo di abitazione permanente, ma piuttosto come un sito di passaggio lungo i percorsi di pastorizia. Consentiva infatti l’accesso all’ombra e all’acqua per i pastori nomadi e i loro animali. Inoltre, servì anche come base per l’attività venatoria, che probabilmente rimase un caposaldo delle economie locali fino all’età del bronzo.
Nel corso della storia i tubi di lava come Umm Jirsan hanno offerto e offrono una ricca risorsa per le popolazioni umane che vivono in habitat aridi e forniscono importanti informazioni sulle risorse a cui queste popolazioni hanno attinto, fornendo un importante ambito di studio per il futuro.


Agnese Picco
NP maggio 2024