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Santa Maria dell'Incontro

Date 07-05-2023

por Ernesto Olivero

Non faccio distinzione tra credenti e non, non mi piace la parola “lontani” per definire chi non condivide la stessa fede.
Lontani da chi? Non dal Padre, che non fa di queste differenze. Se poi sono quelli che si definiscono “fratelli” a parlare di “lontani”, allora mi chiedo che tipo di fraternità stiamo vivendo. Ognuno è una persona, al di là delle proprie convinzioni, radici, provenienza e appartenenza. Una persona ha sempre qualcosa da insegnare, un mondo da trasmettere.

Se ci affidiamo solo alla ragione per conoscere qualcuno, il frutto è il giudizio. Gesù ci mette in guardia: non giudicate! Il giudizio è una trappola mortale, strangola il cuore, lo mette a tacere e uccide la persona che si ha davanti. Ogni incontro è un’occasione.
Tutti nella vita siamo alla ricerca di un senso, e le strade per arrivarci sono infinite.

Tanti anni fa dedicai ai cercatori di senso un libro, Per una Chiesa scalza. Avevo già allora un sogno: una parrocchia ideale, frequentata da persone di ogni cultura e religione, atei e dubbiosi. Tutti “vicini” perché questo significa “parrocchia”, “comunità di vicini” dedicata a santa Maria dell’Incontro, aperta tutti i giorni dell’anno a qualsiasi ora. Chiunque può entrare per gustare il silenzio, per un colloquio, trovare condivisione e vicinanza.

Davanti ad un problema concreto, un ammalato, un guaio grosso, in questa “parrocchia” è attivo il tam-tam della solidarietà con volontari preparati, seri e discreti, frutto di una formazione permanente.
Tutto, nella parrocchia dell’Incontro, fa trasparire la Presenza. Perché questa è la Chiesa: una Presenza a cui convertirsi, in cui scoprire il senso. Mi ci gioco la faccia.
Con cento, mille “parrocchie” così scoppia la pace nel mondo intero.
 

Ernesto Olivero
Editoriale
NP maggio 2023


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