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Dicembre 2020 - Nelle nostre mani

Date 10-12-2020

por Ernesto Olivero

Ogni tanto ripenso agli anni ’70, alla paura vera che provocava il terrorismo. In una città come Torino ogni giorno qualcuno veniva colpito. Quanto dolore, quante famiglie spezzate, quanto sangue! Vivevamo un senso profondo di incertezza, ci chiedevamo quando tutto sarebbe finito. In quegli anni complicati sentii che dovevamo fare qualcosa, che non potevamo permetterci di rinunciare alla speranza.

Ci inventammo così degli incontri pubblici, di solito nelle piazze, chiedendo alla gente di venire, di rompere il cerchio della paura, di gridare con il loro silenzio. Li chiamammo “Pomeriggi di speranza” e non era una proposta consolatoria. Io vedevo il terrorismo già finito, sentivo che dovevamo raccogliere le energie migliori per ricostruire il dopo, per rimarginare certe ferite. La profezia di un arsenale di guerra trasformato in Arsenale della Pace in fondo è stata uno dei frutti di quella stagione.

Oggi siamo in una situazione diversa, è sbagliato fare confronti. Ma per certi aspetti viviamo ancora un senso di paura, di rabbia, di incertezza. Ci sentiamo tutti più vulnerabili e facciamo esperienza della nostra fragilità. Eppure, sento che dobbiamo cominciare a pensare al mondo che verrà. Perché quel mondo è davvero nelle nostre mani. Questo tempo sospeso può essere l’occasione per fermarci, per pensare, per dare nuove priorità alla nostra vita, rilanciando il nostro impegno e i nostri desideri. Sento che può essere un tempo anche per riorientarci verso Dio, origine e fine di tutto, per tornare a lui con il cuore.

Non facciamoci fermare dalle difficoltà del momento. Come dissi ai giovani durante l’Appuntamento dei Giovani della Pace di Padova, nel 2017, Ripartiamo dall’amore! Un amore concreto, un amore disponibile, capace di parlare al cuore e alla ragione.
Dobbiamo per esempio riscoprire la nostra responsabilità pubblica, rilanciare il nostro impegno per il bene comune. A livello mondiale dovremmo riflettere di più sulle persone a cui affidiamo responsabilità, sulle scelte in tema di ecologia, di immigrazione, di sviluppo, di pace…

Dovremmo avere il coraggio di rilanciare la lotta contro le ingiustizie, contro la fame, contro le disuguaglianze.
E ancora, chiedere un intervento serio in tema di cambiamenti climatici.
Il mondo ci appartiene, non ne abbiamo un altro. Il cortocircuito del Covid deve essere una lezione in questo.
Chi ama davvero, troverà una strada, fatta di trasparenza, di gratuità, di disponibilità, di passione, di fraternità. E camminando, scoprirà sempre di più anche la presenza di Dio: la sintesi di una vita intera.

Ernesto Olivero
Editoriale
NP Dicembre 2020


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