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Verità

Date 19-02-2024

por Renzo Agasso

L’uomo coi baffi si aggrappa alle sbarre, sostenuto dai compagni, arrampicandosi in cima al cancello dei cantieri navali di Danzica. È l’agosto del 1980, e nulla sarà uguale a prima. Di lassù, Lech Walesa arringa la folla che lo acclama. Annuncia lo sciopero di protesta per il licenziamento di una lavoratrice, ultima goccia di disperazione che fa tracimare il vaso colmo di un Paese schiacciato e oppresso dalla dittatura comunista, ridotto alla fame da un regime ottuso e incapace di riformarsi da solo.

Giorni di gloria, per il baffuto elettricista carico di figli e con la Madonna di Czestochowa sul bavero della giacca, che si è trovato, casualmente – o forse no – a un incrocio inatteso e sorprendente della storia di un popolo e della sua vita personale. A Roma da due anni siede sul trono di Pietro un altro figlio della Polonia cattolica e semper fidelis: Karol Wojtyla, divenuto papa Giovanni Paolo II. Proprio nel giugno di due anni prima è tornato nella sua terra, accolto dalle moltitudini, per dire ai capi della nazione: «Non potete togliere Dio all’uomo, non potete sradicare Dio dalla storia della Polonia!»

Adesso questo operaio dei cantieri di Danzica s’incarica – scalando quel cancello – di gridare al mondo la verità invincibile: l’uomo non è fatto per la schiavitù, è fatto per la libertà, secondo la parola di Gesù: «La verità vi farà liberi». Il comunismo sovietico, la menzogna somma che da decenni imprigiona l’Europa dell’est, comincia a sbriciolarsi così: con i baffi di Lech Walesa. Da lì in poi, in un travolgente effetto domino, anche gli altri popoli oppressi troveranno la forza di liberarsi dal giogo ineffabile.

Lech Walesa e i suoi fondano il primo sindacato libero polacco e di tutto il blocco ex comunista e lo chiamano Solidarnosc, cioè solidarietà. Il potere tenterà un colpo di coda, arrestando lui e altri leader, imponendo coi carri armati la legge marziale. Ma la valanga è partita e non si fermerà più. Il Papa da Roma farà la sua parte, così come il nuovo capo sovietico Mikhail Gorbaciov.

La Polonia sarà libera, senza spargimenti di sangue e senza vendette. Lech Walesa verrà eletto presidente della repubblica nelle prime elezioni democratiche.

Vincerà il Nobel per la pace. Scalando, in quel giorno d’agosto, il cancello dei cantieri di Danzica ha mostrato che, infine, gli uomini si liberano, sempre, dalle catene della schiavitù, dell’oppressione, dell’ingiustizia.

La verità li fa liberi.

Renzo Agasso

NP Gennaio 2024

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