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Dimenticanza di Dio

Date 21-05-2024

por Renzo Agasso

Ha servito fedelmente tre Papi. Ora, il cardinale Paul Josef Cordes è andato in cielo, quasi novantenne (1934-2024). Giovanni Paolo II lo aveva chiamato a Roma dalla sua Germania, affidandogli incarichi di curia: i giovani, i nuovi movimenti ecclesiali, la carità. Su queste frontiere, il vescovo e poi cardinale Cordes si è speso generosamente e instancabilmente. Lavorando al fianco di Giovanni Paolo, di Benedetto e di Francesco.

Ha organizzato le Giornate mondiali della Gioventù, fin dalla prima, con trecentomila ragazzi in piazza San Pietro la domenica delle Palme, il 15 aprile 1984. All’irrompere dei nuovi movimenti, molti vescovi reagiscono negativamente (e fior di vescovi: Martini, Cè, Lorscheider tra gli altri). Si temono dualismi, pastorali parallele, sovrapposizioni di ruoli. Giovanni Paolo II sostiene i nuovi carismi, incaricando Cordes di accompagnarli, guidarli, illuminarli, istruirli, favorirne la testimonianza. E, al tempo stesso, aiutare le diocesi a accoglierli e accettarli come nuove esperienze di Chiesa. Missione compiuta.
Coordina l’attività caritativa della Santa Sede, come Presidente di Cor Unum. Con un’idea-guida sempre riaffermata: combattere la “dimenticanza di Dio”. In seguito sarà anche all’origine della prima enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est, anno 2006.

«Un uomo dalla definitiva decisione – lo descriverà papa Ratzinger – che non cerca la popolarità», poiché «il suo metro non è l’applauso dei molti, ma la fede della Chiesa», rispondendo con «chiarezza nella lotta alle opinioni maggioritarie».

Di sé, scrive Cordes nel testamento di essersi reso conto «di quanto la prima parte del grande comandamento divino, l’amore di Dio, avesse perso la sua importanza, sia negli atti di carità organizzata che nello stesso essere cristiano». Sostiene che se è oggi necessario promuovere pace, giustizia, integrità del creato, «tuttavia, ero certo che tali obiettivi non avrebbero mai potuto oscurare o forse sostituire la natura tipica e specifica della missione della Chiesa». Dio prima di tutto. Guai a me se non annuncio il Vangelo.
Monsignor Ganswein, già segretario di Benedetto, ricorda Cordes «anzitutto come uomo che amava la Chiesa e che si impegnava per il Vangeloopportune et importune. Spendeva le sue forze per Cristo e la predicazione della parola di Dio». Gli occhi celesti di Paul Josef Cordes ora guardano Dio. La sua definitiva decisione.
 

Renzo Agasso
NP Aprile 2024

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