Amare e servire
Date 01-06-2021
Maria Rita Lopes Pontes de Souza Brito (Salvador de Bahia 1914 – 1992) non era una favelada. Suo padre era uno stimato dentista e docente universitario, la mamma casalinga. Rimasta orfana di mamma a 7 anni, la piccola Mariinha crebbe però serena, grazie all'affetto della famiglia.
A tredici anni, una zia la invitò ad andare con lei a visitare i malati poveri. Dopo lo sconcerto iniziale non solo accettò ma prese l'iniziativa, aiutata dalla sorella Dulcinha, di accogliere in casa chi si presentava per un aiuto. Inizia un cammino. Entrata tra le suore missionarie dell'Immacolata Concezione con il nome di suor Dulce viene prima destinata al sanatorio spagnolo di Salvador e poi al collegio Santa Bernardetta, dove insegna.
Lì vicino c'è la favela di Massaranduba, e Dulce chiede di poter far scuola gli operai coinvolgendo alcune allieve e professori. Negli anni avvia l'Unione Operaia San Francesco, il Collegio Sant'Antonio, apre un ambulatorio e ottiene in uso un ex pollaio per accogliere bambini abbandonati, malati, anziani soli. Nasce l'Albergo Sant'Antonio. A chi la critica, scrive: «Molta gente crede che non si deve dare ai poveri la stessa attenzione che si dà agli altri, ma per me loro sono l'immagine di Cristo».
Nel 1964 la nuova superiora richiama lei e le consorelle a una completa osservanza della Regola, che confligge però col lavoro per i poveri. Chi non obbedisce deve lasciare la congregazione. Dulce si rifiuta, e per dieci anni a fare vita comune con lei rimangono solo due volontarie laiche. Quando muore tutto il Brasile è in lutto, vengono sospesi il Carnevale e il campionato di calcio.
Ora nel Centro Educativo Sant'Antonio studiano quasi mille giovani e l'Ospedale Sant'Antonio è uno dei più rinomati del Paese. Papa Francesco l'ha dichiarata santa il 13 ottobre 2019.
NP Febbraio 2021
Annamaria Gobbato